Torna alle Domande

È possibile desiderare una cosa e sabotarci per non ottenerla?

Nella lunga e affascinante storia dell'umanità, gli esseri umani hanno sempre cercato di capire le loro motivazioni e le complessità delle loro azioni. Uno dei temi più intriganti è il sabotaggio personale. Come può una persona desiderare intensamente qualcosa e, allo stesso tempo, mettere in atto comportamenti che negano questo desiderio?

Il paradosso del desiderio e dell'autosabotaggio

Il paradosso del desiderio e dell'autosabotaggio può sembrare illogico a prima vista. Tuttavia, è un fenomeno che molti di noi sperimentano, spesso senza esserne consapevoli. Immaginate qualcuno che aspira a una carriera di successo ma continua a procrastinare sui progetti chiave, o una persona che desidera una relazione amorosa duratura ma rovina costantemente le sue possibilità con il partner ideale.

Le origini psicologiche dell'autosabotaggio

L'autosabotaggio può avere radici profonde nell'inconscio umano. Secondo le teorie psicodinamiche, esistono pulsioni conflittuali che possono portarci ad azioni contraddittorie. Paure inconsce, come quella del fallimento o del successo, possono motivare comportamenti autodistruttivi. Anche esperienze passate negative, come traumi o rifiuti, possono alimentare la convinzione di non meritare ciò che si desidera, generando una sorta di autoprofetizzazione negativa involontaria.

Il ruolo del bias cognitivo e delle credenze limitanti

Le credenze limitanti e i bias cognitivi possono anche giocare un ruolo significativo nel sabotaggio personale. Se crediamo di non essere abbastanza bravi, intelligenti o meritevoli, è probabile che le nostre azioni riflettano queste convinzioni nonostante il desiderio di cambiare. Ad esempio, il "bias di conferma" ci porta a cercare prove che rafforzano queste credenze, minimizzando le prove del contrario.

Come riconoscere i segni dell'autosabotaggio

Riconoscere i segni dell'autosabotaggio è il primo passo verso il cambiamento. Prestate attenzione se:

  • Procrastinate spesso su attività che vi avvicinerebbero al vostro obiettivo.
  • Avete frequenti dubbi su voi stessi quando siete vicini a una meta importante.
  • Cercate soluzioni complicate che non portano a risultati concreti.
  • Attraversate cicli di entusiasmo iniziale seguiti da rinunce rapide.

Strategie per superare l'autosabotaggio

Superare l'autosabotaggio richiede pazienza e determinazione, ma è un processo ampiamente realizzabile con i giusti strumenti e supporto. Ecco alcuni consigli pratici:

1. Identificate le paure sottostanti

Un passo cruciale consiste nell'identificare le paure sottostanti. Scrivete un elenco delle vostre paure e confrontatele con i vostri desideri. Riflettete se ci sono paure che vi frenano e come potrebbero influenzare le vostre scelte.

2. Modificate le credenze limitanti

Riconoscete e sfidate le credenze limitanti. Ogni volta che notate un pensiero negativo riguardo alle vostre capacità, sostituitelo con un'affermazione positiva basata sulla realtà forse ancora da consolidare.

3. Impostate obiettivi realistici

Fissate obiettivi piccoli e realistici. Suddividere un grande obiettivo in piccoli passi rende il percorso meno intimidatorio e più gestibile, riducendo le possibilità di fuga dovute all'ansia o alla paura del fallimento.

4. Cercate supporto

A volte, rivolgersi a un professionista della psicoterapia può essere estremamente utile. Un esperto può aiutarvi a esplorare le dinamiche inconsce e a sviluppare nuove strategie comportamentali. Se siete interessati a intraprendere un percorso terapeutico, potreste iniziare il questionario su FREUD per trovare lo psicologo più adatto alle vostre esigenze.

Conclusione

Sebbene desiderare qualcosa e contemporaneamente sabotarla possa sembrare un enigma, le spiegazioni psicologiche ci offrono uno sguardo dettagliato su questo comportamento complesso. Attraverso la consapevolezza dei meccanismi sottostanti e l'uso di strategie pratiche, è possibile superare l'autosabotaggio e avvicinarsi ai propri obiettivi personali e professionali.

Riferimenti bibliografici

Bargh, J. A., & Morsella, E. (2008). The unconscious mind. Perspectives on Psychological Science, 3(1), 73-79.

Freud, S. (1915). The Unconscious. In J. Strachey (Ed. & Trans.), The Standard Edition of the Complete Psychological Works of Sigmund Freud (Vol. 14, pp. 159-215).

Kross, E., & Ayduk, O. (2017). Self-control: Cognitive resources, self-regulation, and affect dynamics. Current Opinion in Psychology, 16, 78-83.

Attenzione, questo contenuto non è stato controllato dal comitato scientifico di Freud. Questo testo è stato prodotto a solo scopo divulgativo e non costituisce un parere medico. Se pensi di aver necessità di supporto psicologico, consulta uno psicologo psicoterapeuta di Freud.

Torna alle Domande