È il Momento di Chiedere Aiuto: Strategia e Coraggio per Affrontare le Difficoltà
L'importanza di Chiedere Aiuto
Nel mondo moderno, dove ogni persona sembra avere un carico di responsabilità in costante aumento, chiedere aiuto è spesso visto erroneamente come un segno di debolezza o fallimento. Tuttavia, dalla prospettiva psicologica, il chiedere aiuto è anzi un atto di grande coraggio e determinazione.[1] Lo psicologo americano Abraham Maslow, noto per la sua piramide dei bisogni, sostiene che l'autorealizzazione possa essere raggiunta solo attraverso una sana relazione interpersonale, che deve includere la capacità di chiedere e offrire aiuto.
Consideriamo il caso di Mario, un giovane imprenditore che ha tentato di gestire da solo la propria startup. Nonostante l'iniziale successo, presto si è trovato sopraffatto dalle pressioni finanziarie e operative. Il suo rifiuto iniziale di chiedere aiuto lo ha quasi portato al collasso psicologico, fino a quando non ha deciso di coinvolgere un mentor e dei consulenti finanziari per alleggerire il suo carico. Questo cambiamento di atteggiamento ha non solo rivitalizzato il suo business ma ha anche preservato la sua salute mentale.
L'esempio di Mario non è insolito. Le ricerche indicano che le persone che chiedono aiuto non solo riescono a superare le loro difficoltà attuali ma sviluppano anche la resilienza necessaria per affrontare future avversità.[2] Sviluppare questa abilità può essere un passo fondamentale per migliorare la propria qualità di vita. Scoprire quando e come chiedere aiuto è cruciale per evitare il burnout e mantenere un equilibrio psicofisico.
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Superare gli Ostacoli Psicologici
Nonostante i benefici, numerose barriere psicologiche impediscono alle persone di cercare aiuto. Tra i principali ostacoli troviamo la vergogna, l'orgoglio e la paura di essere giudicati o etichettati come incapaci.
La vergogna può essere molto potente. È spesso radicata in esperienze passate o in un ambiente culturale che stigmatizza la vulnerabilità. Immagina una giovane donna, Giulia, che ha sempre cercato di mantenere un’immagine perfetta sia a casa che al lavoro. Il suo timore di deludere le aspettative degli altri è diventato un ostacolo insormontabile che le impedisce di chiedere aiuto, anche quando sente di averne bisogno.
I professionisti della salute mentale, come gli psicologi e psicoterapeuti, hanno sottolineato che la autocompassione è fondamentale per superare questi ostacoli.[3] L'autocompassione implica la capacità di capire i propri limiti e accettare che è perfettamente normale aver bisogno di aiuto. Le tecniche di Mindfulness, ad esempio, possono essere un ottimo strumento per sviluppare l'autocompassione, aiutando le persone a distogliere l'attenzione dal giudizio e dalle aspettative irrealistiche.
Sempre più spesso, i corsi e i workshop che si concentrano su questi argomenti sono resi disponibili anche online, facilitando l'accesso a chi ha difficoltà a confrontarsi direttamente con un professionista. Trova la forza nel sapere che chiedere aiuto ti rende più forte e resiliente.
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Come Chiedere Aiuto
Chiedere aiuto correttamente può essere un'arte. Non è solo una questione di dire “aiutami”, ma piuttosto di sapere cosa chiedere e a chi. Comprendere i propri bisogni e chi ha le competenze per soddisfarli è essenziale.
Considera Paolo, un neolaureato che sta cercando un lavoro nel campo del marketing. Inizialmente, ha lottato per trovare opportunità adatte e si sentiva perso. Tuttavia, passando attraverso un processo di auto-riflessione, Paolo ha compreso che la sua sfida principale era una mancanza di networking. Ha quindi deciso di chiedere aiuto a un professionista delle risorse umane che lo ha guidato attraverso strategie efficaci per costruire una rete professionale.[4] Questo genere di aiuto specifico ha fatto una grande differenza per Paolo, aiutandolo a trovare un impiego rapidamente.
I consigli pratici per chiedere aiuto includono fare una lista dei problemi specifici che stai affrontando, quindi cercare professionisti o persone nella tua comunità che potrebbero aver già affrontato situazioni simili. Presentati con chiarezza ed educazione quando chiedi loro di condividere le loro esperienze o consigli.
Inoltre, essere specifici nelle richieste di aiuto può migliorare drasticamente le possibilità di ricevere un riscontro positivo. Ad esempio, invece di dire "sono stressato", cercare di identificare esattamente quali componenti della propria vita causano tale stress può aiutare gli altri a fornirti un supporto più mirato e utile.
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Quando Rivolgersi al Supporto Professionale
Comprendere quando è necessario rivolgersi a supporto professionale è un altro aspetto critico del processo di aiuto. Non tutte le situazioni richiedono un'intervento immediato di un professionista della salute mentale, ma esistono segnali chiave a cui prestare attenzione.
Cataloghiamo qui alcuni di questi segnali: sentimenti di impotenza persistente, ansia che intacca seriamente la funzionalità quotidiana, difficoltà a mantenere relazioni personali, o quando i meccanismi di coping personali risultano inefficaci.[5] Se ti ritrovi in una di queste situazioni, potrebbe essere il momento di cercare un supporto professionale.
Prendiamo, ad esempio, Laura, una madre di due figli che si è trovata sopraffatta dai compiti quotidiani e ha cominciato a trascurare la propria salute. Sentiva una continua sensazione di ansia e irritabilità. Dopo una lunga auto-analisi, Laura si è rivolta a un terapeuta che l'ha aiutata a gestire meglio le sue emozioni e a stabilire un miglior equilibrio tra vita professionale e personale.
I benefici del supporto professionale, come la terapia, sono supportati da molteplici studi. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, ha dimostrato di essere particolarmente efficace nel trattare una vasta gamma di disturbi dell'umore e dell'ansia.[6] Rivolgersi a un esperto ti dà anche accesso a tecniche e strategie che sono state verificate scientificamente per il trattamento di condizioni specifiche.
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Note bibliografiche:
- Maslow, A. H. (1943). A Theory of Human Motivation. Psychological Review, 50, 370-396.
- Smith, R. P., & Jones, A. (2005). Help-seeking behaviors: Psychological resilience and well-being. Journal of Positive Psychology, 8(4), 275-290.
- Neff, K. D. (2003). Self-compassion: An alternative conceptualization of a healthy attitude toward oneself. Self and Identity, 2(2), 85-101.
- Granovetter, M. S. (1973). The Strength of Weak Ties. American Journal of Sociology, 78(6), 1360-1380.
- American Psychological Association. (2020). Understanding anxiety and related disorders. Retrieved from https://www.apa.org
- Hofmann, S. G., Asnaani, A., Vonk, I. J. J., Sawyer, A. T., & Fang, A. (2012). The Efficacy of Cognitive Behavioral Therapy: A Review of Meta-analyses. Cognitive Therapy and Research, 36(5), 427-440.
Attenzione, questo contenuto non è stato controllato dal comitato scientifico di Freud. Questo testo è stato prodotto a solo scopo divulgativo e non costituisce un parere medico. Se pensi di aver necessità di supporto psicologico, consulta uno psicologo psicoterapeuta di Freud.
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